Veganə, gattarə e (incomprensibilmente), insegnanti. Stereotipi e qualche punto di contatto tra persone aro-ace

Conosciamo bene gli stereotipi sulle persone asessuali, a partire dal fatto che non esistiamo. Questo dell’inesistenza dell’asessualità è un evergreen, va sempre di moda. Poi però se si vuole ammettere che esistiamo, c’è una serie di immagini che ci identificano. Siamo giovani, massimo ventenni, e abbiamo i capelli blu. Passiamo la vita su internet e vestiamo “strano”. Stop.

A parte il fatto che possiamo avere i capelli del colore che vogliamo, vestire come ci aggrada e così via senza che ciò dipenda dal nostro orientamento sessuale, e che nemmeno l’età anagrafica ha qualcosa a che vedere con esso, questa tendenza a racchiudere in categorie macchiettistiche ciò che non si conosce ci porta farci noi stessi la domanda. Chi siamo noi persone ace italiane?

Perché se è vero che esistono gli stereotipi, e che invece la nostra comunità è estremamente variegata, è vero pure che in anni di sondaggi, di raduni dal vivo, di spezzoni ai pride, di chat tematiche, qualcosa abbiamo imparato su di noi. Poco per uno studio serio, ma abbastanza per una sorta di identikit ace che lascia il tempo che trova ma che comunque, pur essendo fatto per ridere, è più serio della visione che il mainstream ha di noi.

La prima cosa che si nota, negli spazi ace, è la presenza di persone vegetariane o vegane, molto più elevata che sull’intero della popolazione nazionale. Siamo a livelli leggermente superiori al 50%. E in ogni caso, anche chi non lo è non fa battute invalidanti su chi lo è, e ciò è notevole.

Un altro dato che emerge prepotentemente è l’amore per i gatti, seguiti da cani e altri animali domestici, chiocciole di mare comprese. Tante persone ace hanno animali, e quella per i felini in particolare si rivela una passione. Nelle nostre chat, i gatti sono spesso argomento di conversazione e veicolo per conoscerci tra noi o per fare pace dopo discussioni turbolente. Foto di micio e via.

E’ poi molto elevato il numero di ace che fanno gli insegnanti, in scuole di diverso ordine e grado, nelle materie più varie, o che hanno a che fare varie maniere con il mondo della cultura e della formazione, lavorando in biblioteche o librerie. Abbiamo potuto constatare poi una passione per le arti grafiche, per il disegno e la pittura.

Un dato interessante, soprattutto in relazione a un paese come l’Italia, è la quantità di persone ace che hanno seguito un percorso formativo scientifico di tipo STEM (scienza tecnologia ingegnerie e matematica) e che lavorano in quell’ambito. Anche qui i numeri sembrano superiori alla media nazionale.

Altro argomento da affrontare, quello della situazione relazionale: le persone Ace sono tutte single? Dal confronto quotidiano fra noi, emerge un quadro meno netto rispetto agli stereotipi. Ci sono persone single, persone in coppia allo/ace e ace/ace , e persone in polecola. Rileviamo anzi un crescente interesse, nella nostra comunità, per relazioni poli.

Questi elementi, ci teniamo a dirlo, ci accomunano in maniera trasversale rispetto all’età anagrafica, al genere in cui ci si identifica, e alla provenienza geografica.

Ripetiamo, è un po’ pochino per farci statistiche, ma ci sembra un’ottima risposta a chi ci considera ancora, dopo anni, una nota di colore per riempire un articolo di rivista o sito quando non ha di meglio.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi