“Nata per te” adottare per le persone single è un tabù?
La notizia era esplosa sui social qualche tempo: chi non l’aveva letta di sfuggita di quel tizio che da single è riuscito ad adottare un bambino con grave handicap?
Ah, ma allora da single si può adottare? Certo, ma in particolarissimi casi. E il film ce lo spiega, passo a passo.
Questa, quindi, è una storia vera, quella di Luca Trapanese e dell’adozione di Alba, una bambina con sindrome di Down. Probabilmente la trovate tutta scritta nel libro con lo stesso titolo (“Nata per te”) di Luca Trapanese e di Luca Mercadante del 2018 oppure potete fare come ho fatto io che ho guardato il film con qualche luccicone di troppo agli occhi. Disponibile su Netflix e Now TV Italy.

Luca, il protagonista, vive e lavora a Napoli, presso un centro per persone disabili, perciò sa il fatto suo, anche se nel centro non ci sono bambini. Ha deciso di prendere in affidamento (L.184/1983) un bambino, inizialmente con il suo compagno Lorenzo. La difficoltà dell’affidamento infatti mette in crisi il rapporto (non ci si stupisce, nonostante la coppia sia stabile e motivata) e Luca si troverà da solo a desiderare fortemente di avere con sé Alba. All’adozione non ci pensa proprio, perché “mica siamo in Svezia?”, è già tanto se potrà averla in affidamento.
Nei corridoi del tribunale, dopo aver parlato con la PM che sembra essere la cattiva del film, incontra un’avvocata Teresa che lo incoraggerà più volte durante il prosieguo della storia (“Ho fatto male a dire che sono gay?” “No, tu devi essere orgoglioso di averlo detto!”) a far valere i suoi diritti di cittadino e di essere umano, innanzitutto perché, come dice lei, oggi “ce l’hai domani, potresti non averli più e per questo che si deve combattere” ( e fa l’esempio chiaro dell’aborto).
Luca è dopo tutto una persona fragile, non vuole combattere, fa capire bene che non vuole usare Alba alla parata del Pride, ma Teresa è lì a ricordargli che è un suo diritto diventare genitore, che sarebbe il primo caso, il suo, che potrà aprire la porta a tutti gli altri.
E’ qui che Teresa ci ricorda che l’adozione esiste in italia per i single, da sempre, ma che tutto dipende dalla firma del PM, la cattivona di cui sopra che, pur due notti insonni le ha passate per capire che se non Luca chi potrebbe adottare quella bambina che nessuno vuole?
Nel film c’è molto altro e non vi vorrei rovinare per nulla al mondo la sorpresa.
Sullo sfondo c’è Napoli, ma Napoli non è una città che sa stare zitta e buona e qui rivendica con tutte le sue forze di essere stata la prima città d’Italia ad aver concesso l’adozione a un padre single per un bambina piena d’amore e di bisogni speciali.
Buona visione!