Afobia e pregiudizi: istruzioni per l’uso

Una recente discussione a cui ho assistito in una community online di persone asessuali mi ha ricordato che c’è ancora un po’ di confusione circa cosa costituisca afobia, discriminazione e pregiudizio.

Quando sento dire “scopa un po’ che ti calmi”, anche se l’altra persona non sa che l’asessualitá esista, la cosa mi ferisce ANCHE perchè sono asessuale e so che la società associa all’avere attrazione sessuale e agire in base ad essa connotazioni positive che nega a chi invece non fa parte della maggioranza.

Questo perchè una discriminazione non è solo qualcosa di “esplicito”.

Farò un esempio riferito al tema del sessismo: molte persone (di qualsiasi genere, donne comprese) sono abituate a vedere una donna che piange e pensare “è emotiva”, mentre se vedono un uomo che piange pensano “caspita, chissà cosa è successo!”. Non è difficile comprendere il doppio standard in gioco.

Questo accade perchè anni e anni di condizionamento sociale lə hanno portatə ad avere dei processi mentali che producono questi pensieri automatici. Non sono sessisti in modo esplicito o per cattiveria, ma senza saperlo stanno perpetuando un atteggiamento sessista globale.

È una cosa più sottile di quello che siamo abituatə a considerare un comportamento discriminatorio e non serve farsi venire i sensi di colpa se ci fanno notare che qualche volta ci comportiamo così.

Io per esempio per anni non riuscivo a immaginarmi donne chitarriste. Era un pregiudizio interiorizzato, anche se non pensavo esplicitamente che le donne non dovessero suonare la chitarra, anzi… le chitarriste sono super cool!

In ambito inglese chiamano questo tipo di pregiudizi “unconscious bias” (che significa “pregiudizi inconsci”) o “implicit stereotype” e negli ultimi anni si trovano sempre più risorse sul tema. In Italiano purtroppo c’è ancora poco, di solito relegato al mondo delle aziende private che cercano di combattere internamente i pregiudizi per aumentare la propria capacità di innovare.

Così come ci sono donne sessiste verso le donne, esistono atteggiamenti afobici legati ai pregiudizi inconsci anche all’interno della comunità asessuale.

Per esempio, alcune persone asessuali elitiste giudicano male le persone asessuali che scelgono di fare sesso, perchè a loro volta il loro pregiudizio inconscio lə dice che se sei asessuale allora non devi voler fare sesso, solo perchè magari questa cosa è valida per loro.

Il liberarsi dei propri pregiudizi inconsci è un lungo viaggio, ma non è mai troppo tardi per iniziare a percorrere questa strada.

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