Transgender Lombardia su Dall’Orto: siamo tutti unici e incomparabili

Il Comitato Transgender Lombardia, ha emesso un comunicato a proposito della famosa intervista di Giovanni Dall’Orto ad Arcigay Catania, nella quale, tra le altre cose, Dall’Orto ha chiamato gli asessuali “la lettera più divertente di tutte” dell’acronimo LGBTQIA.

“Riteniamo doveroso intervenire -dice il comunicato- perché le sue risposte sono inconcepibili, gravemente fuorvianti, confuse e offensive. La cattiva fede dimostrata dalle sue parole e fatta passare per cultura storica da chi milita da anni nell’attivismo, è a dir poco impressionante, e ancor più impressionante il fatto che un’ associazione LGBT non si assicuri, con il giusto senso critico, di che cosa decide di pubblicare”.

“Non si può credere che basti iniziare un articolo con la frase poiché riteniamo che la cultura sia uno strumento fondamentale per la politica, nonché un indispensabile elemento per definire l’ambito entro cui agire e formulare le nostre rivendicazioni per affrancare qualunque assurdità poi dichiarata.

Precisamente, per quanto riguarda Dall’Orto, sembra davvero non ci sia peggior abolizionista di chi ha sempre allegramente giocato con le definizioni di sesso e genere, fino ad arrivare oggi a denigrare e negare il giusto riconoscimento a tutte le differenze rappresentate dall’interpretazione e comunicazione di sé”.

“Continuiamo a vedere spesso una grande riluttanza da parte di alcuni esponenti della comunità gay e lesbica a discutere davvero di identità -prosegue il documento- e questo si riflette con alti livelli di stigmatizzazione verso tutte le altre realtà identitarie. La ridicolizzazione o l’abuso di pronomi sbagliati e termini inappropriati è spesso pensato per essere umoristico, ed è sempre spiacevole dover essere dalla parte di chi sente sulla propria pelle la superficialità altrui. Le persone transgender sono portate, dal proprio vissuto, a valorizzare la loro esperienza passata e presente, e trasformarla in un vero e proprio atto politico ed evolutivo”.

“L’identità NON si negozia, caro Dall’Orto: l’identità si rivendica. Non solo il movimento omosessuale, ma anche e soprattutto il movimento transgender, è uno spazio discorsivo di grande interazione fra diversità e specificità che politicamente possono avere una stessa direzione, ed è questo il percorso storico di liberazione che ci ha portato fin qui oggi, tutti noi, lei compreso.

Ora, più che mai, è tempo che gli attivisti e le attiviste omosessuali inizino a riconoscere l’importanza storica della T, in tutte le sue sfaccettature e varianti, anche in quelle maggiormente antibinarie e in quelle che escono dai canoni normativi del passing, perché sì: siamo tutti unici e incomparabili, come i fiocchi di neve!

Il comunicato è stato firmato da Antonia Monopoli, responsabile Sportello Trans Ala Milano Onlus, Monica Romano, e Laura Caruso, referenti del “Progetto Identità di genere” presso il Circolo culturale TGBL Harvey Milk, Nathan Bonní, presidente del circolo Harvey Milk e Autore di Progetto Genderqueer, Gabriele Dario Belli, vicepresidente Associazione Camminando e l’avvocato Gianmarco Negri.

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