Le relazioni di cura sono ciò che decidiamo noi
Non è l’attività sessuale a rendere importanti le relazioni. Parlano le persone aro e ace
Yasmin Benoit ha pubblicato qualche giorno fa un articolo su getcheex in cui smonta uno degli assunti del “comune sentire” che più pesano sulla comunità asessuale, quello secondo cui le persone ace sarebbero “fredde” e incapaci di essere in intimità con le persone care.
E’ il concetto di intimità a essere esaminato attentamente dall’attivista inglese, che rileva come esista una sorta di tacito consenso sul fatto che intimità equivalga ad avere relazioni sessuali, e che queste relazioni sessuali abbiano il potere magico di rendere una relazione di cura di livello superiore rispetto a una che non ne prevede. Le persone asessuali e le persone aromantiche sarebbero quindi inadatte alle relazioni “vere” e condannate alla solitudine o a relazioni di “semplice amicizia”, qualunque cosa voglia dire.
La realtà è lontanissima da questi pregiudizi afobici, e l’articolo dà voce a persone nello spetto aro/ace che raccontano la loro vita di coppia o di polecola e i loro modi liberi e consensuali di vivere l’intimità.
Courtney Lane e Royce sono una coppia asessuale con una relazione di nove anni. Hanno subito insulti e attacchi da parte di coloro che non considerano legittimo il loro matrimonio. “La gente dirà che siamo ‘solo coinquilini’ o che si tratta di un matrimonio finto”.
E’ come se esistesse un tarlo nella mente di molte persone allo, per cui una relazione “sana” deve essere giocoforza una relazione con una certa dose di sesso e una certa dose di amore romantico. Chi non fa sesso è una persona fredda, con cui è meglio non avere relazioni. Relazioni romantiche non sessuali, o relazioni queer platoniche, non sono contemplate dal senso comune.
Pilar, altra persona intervistata, afferma che “la stragrande maggioranza delle persone preferirebbe non coinvolgersi romanticamente con una persona asessuale”, perché “Non hanno la pazienza né l’interesse per imparare effettivamente un altro modo di intimità che non sia il solito sesso”, e ciò è davvero frustrante.
Le persone aro e ace sentite da Yasmin danno una grandissima lezione, valida anche per le persone allo, su ciò che può essere intimità e cura, al di fuori dai preconcetti sessocentrici.
L’intimità può essere trovata nella prossimità; semplicemente condividendo lo spazio con l’altra persona. Per Courtney e Royce, c’è un’attività da letto sottovalutata: leggere. “C’è un’incredibile quantità di intimità che può essere raggiunta rannicchiandosi insieme sullo stesso libro e leggendo a turno ad alta voce l’uno con l’altro”. Altre persone, come Katie, raccontano che con il proprio partner queerplatonico hanno il piacere di fare cose che potrebbero essere intese come appuntamenti, andare a cena, al museo, a un concerto, proprio per il piacere di fare quello e non per andare a letto dopo. Giocare assieme a giochi da tavola, lavorare mettendo i notebook vicini.
Altre ancora esplorano la fisicità in maniera non sessuale, dipingendosi a vicenda il corpo: “E’ bello essere parzialmente nuda e vulnerabile e fare prestare all’amato così tanta attenzione a parti del mio corpo. Il tocco morbido e gentile di un pennello o di un pastello è calmante e sapere che proviene dal mio partner evidenzia la profonda connessione che ci lega”, dice Marie.
“Per me l’intimità riguarda più il gesto. . . prestandomi un libro che pensi mi piacerebbe, citando qualcosa di stupido che sappiamo entrambi per tirarmi su di morale, ecc. “, racconta Miguel.
E sinceramente ci sembra assurdo che esperienze così intense vengano considerate dal senso comune meno importanti e solide di relazioni basate sull’attività sessuale.
“Sentirmi dire sinceramente che sono amata è un’esperienza platonica molto intima per me. Anche passare del tempo con loro in silenzio a guardare le nuvole è intimo. Davvero qualsiasi espressione d’amore tranquilla e sincera è intimità per me “, aggiunge Isabelle, che è asessuale-aromantica.
Mica male per delle persone “fredde” o che “sanno solo avere rapporti di amicizia”, vero?
D’altra parte, come dice Justin, “Essere ace per me significa esprimere, esplorare e coltivare l’intimità in modi che vanno oltre il sesso o la sessualità. L’intimità per me è molto più della semplice attrazione sessuale o atti sessuali. Il suo valore e il suo potere derivano da atti di comunicazione, rispetto reciproco e cura per il mio partner. Asessualità e intimità non sono in conflitto tra loro. Anzi, si aiutano a vicenda”.