Il 15% usa la “A” nell’acronimo, ma è in calo tra i più giovani
Secondo un sondaggio condotto da YouGov su 969 persone britanniche che si identificano come persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex e asessuali, la “sigla” più usata per indicare la propria comunità è “LGBTQ+”, per il 29% dellə intervistatə.
La versione più “classica” LGBT, viene usata dal 21% delle persone.
La sigla che include anche le persone asessuali (LGBTQIA+) viene usata nell’11% dei casi, ai quali vanno sommati il 2% di “LGBTQIA”, e valori più bassi per “LGBTQA+” e “LGBTQA”.
In totale, la “A” che rappresenta le persone asessuali, aromantiche ed agender viene usata da una percentuale vicina al 15% delle persone intervistate.
In particolare, la percentuale si alza rispettivamente nelle fasce di età comprese tra i 25 e i 34 anni (20%) e tra i 35 e i 44 anni (16%), mentre è decisamente minore tra le persone con un’età maggiore. Va notata una flessione tra le persone più giovani (12% tra i 16 e i 24 anni).
L’utilizzo di un acronimo che comprende la “A” è più diffuso tra le persone che si identificano come trans (22% contro il 12% di chi si identifica come cisgender) e dalle persone che hanno dichiarato il sesso alla nascita come femminile (18% contro 8%).
Da notare che, anche a causa della massiccia campagna transfobica in atto nel paese, la sigla “LGB” che esclude esplicitamente la comunità trans (oltre a quelle intersex, queer ed asessuale) è la preferita dal 3% dei rispondenti, per la maggior parte di età superiore ai 40 anni.
Yougov è una società di ricerca di mercato e sondaggi d’opinione fondata nel 2000 con base nel Regno Unito.
La sua attività consiste nell’effettuare sondaggi online per analizzare opinioni e comportamenti delle persone su una vasta gamma di argomenti, tra cui politica, economia, prodotti di consumo, tendenze sociali e altro.