Canada: “terapie riparative” per un* giovane asessuale?
Il sito di “area” Lgbtqia+ Pinknews ha riportato la notizia di una brutta avventura avvenuta ad una giovane persona asessuale in Canada e che porta anche nell’universo “ace” la tematica delle cosiddette terapie riparative, spesso portate avanti da organizzazioni ultrareligiose, che avrebbero come “fine” quello di “riportare” ad una “corretta” cis-eterosessualità la persona che viene sottoposta.
“Avevo perso il lavoro -ha detto- e per questo i miei genitori mi hanno praticamente pregat* di tornare a vivere con loro. Avrei voluto tornare a scuola, ma i loro piani erano quelli di costringermi a sottopormi a delle ‘terapie riparative’ attraverso la chiesa”.
Quando si sono visti rifiutare questa “proposta”, i genitori hanno cacciato OP (le iniziali della persona asessuale in questione) di casa in quattro giorni netti, ed hanno anche “trattenuto” tutti i suoi beni come “ostaggio”.
La “vendetta” di OP è stata comunque quella di denunciare il padre alla polizia in quanto questo era in possesso di diverse armi da fuoco detenute illegalmente.
Bisogna evidenziare che le cosiddette “terapie riparative” non hanno niente di scientifico, e vedono la larghissima maggioranza della comunità scientifica schierata apertamente contro di esse, con l’eccezione di una piccola minoranza di estrazione ultrareligiosa (principalmente cristiana, ebraica e islamica, pur non mancando estremismi anche in altri culti orientali).
Di solito, il personale addetto non ha alcuna qualifica medica per poter operare, ma si tratta semplicemente di membri delle associazioni che organizzano questi “centri”.
In Italia, nonostante che l’Ordine nazionale degli psicologi abbia preso una posizione piuttosto netta contro queste prassi, considerate ascientifiche e contrarie al suo Codice Deontologico, ci sono episodi, da parte di professionisti (di solito schierati politicamente al’interno dell’area “sovranista”, ed appartenenti alle frange cattoliche più integraliste) che promuovono questo tipo di “terapie” o, peggio, le esercitano.