“Quando ti sposi? Una moglie, fa sempre comodo”. Italia, 2019
Sabato scorso ho avuto la sciagura di essere invitato a uno di quegli appuntamenti familiari ai quali non si può rinunciare.
Non si trattava di un battesimo, né di un funerale. Era l’opzione peggiore: un matrimonio.
Come tutte le persone che hanno deciso di non vivere la propria affettività in quel modo sapranno, ad un certo punto, mentre vedi il tuo parente che giura fedeltà per il resto dei suoi giorni ad un bipede di sesso opposto di fronte ad un delegato del Sindaco1, sai che ti verrà posta una fatidica domanda: “Tu? Quando?”
Di solito me la cavo con un “mai?”, ma questa volta, i parenti mi prendono sul serio. Suona quasi come un ultimatum.
“Vedi -mi dice uno- tu adesso sei giovane…”
Lo interrompo: “a fine mese compirò 45 anni, non sono esattamente un bambino…”
“Dicevo: tu adesso sei giovane2 e a certe cose non ci pensi, ma più in là, il matrimonio è importante”.
“Perché?”, chiedo come se non sapessi dove sta per andare a parare.
“Perché fai conto che ti ammali3, qualcuno in casa serve sempre, poi, se vai avanti con gli anni, hai bisogno di qualcuno vicino”
“Ci sono gli amici4”.
“Sì, ma non è la stessa cosa”. E menomale.
Andando avanti con il discorso, che risparmio ai lettori, è venuto fuori che per alcune persone con le quali ho la disgrazia di condividere il DNA, una moglie è5:
a) badante
b) cuoca
c) donna delle pulizie
d) supporto in occasioni sociali al fine di passare per “gente normale”
e) eventuale fattrice di figli (maschi e rigorosamente biondi) per la Patria (“che c’è i negri”)
f) come conseguenza del punto e: babysitter
g) sex worker a domicilio (“avrai anche tu le tue esigenze, no6?”, mi chiedono come se per scopare fosse necessario il vincolo matrimoniale. Da questa non mi sono ancora ripreso. Evito il coming out come asessuale. Non ho voglia di discutere. Tanto questi tra un quarto d’ora sono tutti ubriachi7).
Ascoltando questo bel quadretto anni ‘30, capisco che, scava, scava, grattata la patina politically correct, la cosiddetta gente risulta composta di un branco indefinito di teste di cazzo8, e si salvano in pochi.
Come appena hanno avuto il permesso di essere razzisti, non se lo sono fatto dire due volte, e ora possono finalmente esultare per ogni barca piena di quei negracci9 che affonda beata nel Mediterraneo, liquidando ogni obiezione con un “portali a casa tua”, appena si sono sentiti autorizzati a tornare a considerare la moglie come una specie di elettrodomestico, ancora troppo parlante, lo hanno fatto.
Ma soprattutto, hanno ragione su una cosa: sposarsi conviene.
E lasciamo pure stare questi sentimentalismi buonisti del cazzo che vorrebbero una visione non utilitaristica della cosa, e che vorrebbero che quell’esemplare di sesso femminile alla quale avete regalato una giornata da protagonista sia una persona. Magari pensante. C’è stato troppo femminismo in giro, bisogna tornare ai sani valori.
Si pensi soltanto al risparmio: uno fa bene a dire che esistono certi modelli alternativi di affettività, che poi conoscono soltanto quelli della élite10, il popolo mica se la può permettere la donna delle pulizie. E la cuoca? Per non parlare, poi della sex worker. Lì le cifre vanno veramente in alto, si fa dai 30 euro per una prestazione da parte di una schiava sui viali, a dieci volte tanto, e anche di più per una prestazione da parte di una schiava di lusso11.
Per non parlare poi del fatto, che la cosa si economizza da sé: perché l’elettrodomestico vestito di bianco, quell’animaletto, spesso, va anche a lavorare. Quindi, oltre che far risparmiare, produce anche reddito familiare.
Secondo me, le spese della sex worker, se le copre da sola12.
E mentre finisco di pensare a quanto sarebbe stato davvero il risparmio, compreso un messaggio ad un amico “quanto prende la tua babysitter per ogni ora?”, ma non sono andato avanti perché il conteggio diventava un po’ ridondante, sono già tutti ubriachi davvero.
Che parenti di merda.
E se ci fosse in lettura chi volesse iniziare a parlare di leghisti, grillini, meloniani o fauna varia13, sappia che in quel contesto, di leghisti ce n’era solo uno. Gli altri erano tutte persone che avevano appena votato il PD14 sia alle amministrative che alle europee, ed un paio si erano anche scomodati per andare a votare Giachetti alle primarie.
Auguri.
Note e commenti:
1. E va già bene: altri scomodano il Padreterno per dirsi ‘sta cazzata che non manterranno mai
2. Qui riprende il discorso preciso preciso: l’ho interrotto e rischia di perdere il filo. La sapeva così bene, a casa.
3. Non mi sono toccato le palle. È veramente da cafoni ed è un gesto che esalta il patriarcato. Ma un pensierino mi è venuto.
4. Ormai, certe risposte escono di default.
5. Mi ricordo solo queste, purtroppo. Ma ce n’erano altre. Sono andati avanti per una vita. O almeno, mi è sembrato.
6. Giuro che l’ho sentita dire da un tipo di non più di 60 anni, in Italia, nel 2019. Per fortuna, parente alla lontana, quindi può anche essere stronzo.
7. Io, per mia ennesima sciagura, sono anche astemio
8. Giusto per non generalizzare.
9. Sarà tanto facile finire sui motori di ricerca per la ragione sbagliata, dopo questa frase…
10. D’altronde, chi conosce un idraulico aromantico, o un postino poliamoroso? Esistono? Saranno i postini e gli idraulici della élite. Certo, che se l’idraulico, oltre a essere aromantico, fosse anche asessuale, manderebbe all’aria le fantasie erotiche di una generazione che con quella storia c’è cresciuta.
11. Notare la classe con la quale ho espresso il mio pensiero sulla prostituzione. Non è da tutti.
12. Pesante, questa?
13. Gente, questa (legaioli grillini e compagnia varia), che rimane, comunque, quello che è…
14. Uno, credo, sia stato tra i dodici che hanno votato la “sinistra”…