E con Liv fanno due. Coming out ad “Emmerdale”

C’era una volta solo Todd Chavez, a rappresentare le persone asessuali nei media.

Anche se il suo personaggio era “in odore” da tempo, pochi giorni fa, Liv, nella soap opera britannica Emmerdale, si è dichiarata con il fratello Aaron.

“Ho fatto le mie ricerche -dice, confidandosi con il fratello- ho cercato un po’ online. Sapevo di non essere l’unica persona a essere così. Non ho nessuna attrazione di tipo sessuale per nessuno, e questo è chiaro. Ma questo non esclude che possa essere attratta in modo romantico da altre persone, ma non n modo fisico”.

Liv Flaherty (interpretata dalla giovanissima Isobel Steele) si dichiara anche successivamente con quello che potrebbe essere il suo compagno, Jacob (sono entrambi adolescenti) che, dopo qualche tentennamento, la supporta al 100%.

Le reazioni, al coming out di Liv sono state assolutamente positive. “Questa è la ragione -ha twittato Louise- per la quale Emmerdale ha vinto tutti questi premi fino ad adesso. È importante avere una funzione educativa”, mentre per Naomi “non avere interessi sessuali per nessuno, proprio come mi sto sentendo io”.

C’è una bella differenza, infatti, tra il coming out di Todd, e questo: per quanto Bojack Horseman ci possa rimanere decisamente più simpatica, come serie, e per quanto Todd sia un personaggio meraviglioso, rispetto a Liv (è difficile trovare una clip dove la si vede ridere), il pubblico di riferimento è diverso.

E, se mi è permesso dirlo, questo è più “utile”. Tanto più utile.

Inoltre, Todd è un personaggio di animazione, in un universo popolato da animali che guidano l’auto. Liv è un personaggio in carne ed ossa. È una ragazzina. La figlia o la nipote di buona parte del pubblico che segue la soap.

Forse non diventerà mai un’icona, nessuno la userà come foto profilo in un social network. Per quanto nelle soap opera succeda di tutto, non capiterà mai che i genitori di Jacob le regalino un barile di lubrificante, o che inventi una macchina per il sesso che diventa il manager di una grande azienda.

Ma, molte mamme e molte nonne (quello è il pubblico di una soap) penseranno che, se non è un problema per Liv, non è un problema neanche per il figlio, la figlia o i nipoti.

Certo: Liv rappresenta una parte delle persone asessuale, quella cosiddetta cis-het1, a mio modesto parere neanche quella maggioritaria. Ad una soap, non possiamo davvero chiedere di più.

Sempre che, in un futuro anche prossimo, gli autori non decidano di stravolgere il personaggio.

In Italia? Siamo un morbo diffusissimo(?), composto da gente che, per fortuna, non si riproduce, o, nella migliore delle ipotesi, dei simpatici orsacchiotti che “per amore”, possono cambiare idea da un momento all’altro.

Vale a dire una persona “cisgender”, che si riconosce nel sesso assegnato alla nascita, ed “eteroromantica”, che è quindi attratta romanticamente da persone del sesso opposto. Diciamo che è la scelta più “comoda” per parlare di persone asessuali, ma è limitativa ed esclude buona parte della comunità.

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