Buone notizie dal Vietnam.

Siamo abituatɜ a considerare l’asessualità e le tematiche queer come un patrimonio culturale esclusivamente occidentale, e pensiamo che altri paesi e altre culture siano irrimediabilmente indietro.

Ora, a parte il fatto che misurare le variabili socioculturali essendo parte in causa, cioè immersɜ a nostra volta nel sistema culturale che vorremmo analizzare, può portare a un deficit di obiettività, leggendo articoli in lingue diverse dall’inglese a volte si possono fare delle scoperte che rimettono in discussione alcuni pregiudizi.

In un articolo del giornale vietnamita Thanhnien, un medico specializzato nella salute delle persone adolescenti, Do Mihn Loan, tratta un tema molto importante, che anche qui in Occidente spesso è sottovalutato, ovvero la depatologizzazione dell’asessualità e la rassicurazione dei genitori di ragazzɜ asessuali.

“La diversità nell’espressione di genere e nell’orientamento sessuale nelɜ adolescenti preoccupa lɜ genitori, che a volte pensano che lə loro bambinə sia malatə”, dice il Dottor Loan. “Nel lavoro con genitori e minori, abbiamo notato che la comprensione di alcunɜ genitori e bambinɜ sul genere e sulla diversità sessuale è ancora piuttosto limitata . Alcunɜ genitori considerano addirittura questa una malattia e si vergognano di vedere lɜ proprɜ figlɜ diversɜ daɜ loro coetaneɜ. Lɜ genitori vogliono poter usare la medicina per curarlɜ, quindi manca un sostegno appropriato e adeguato per lɜ loro figlɜ”.

Quello che ci ha fatto molto piacere, è che l’articolo non si limita a un discorso generale sull’identità sessuale e di genere, ma parla proprio di asessualità: “In particolare negli ultimi tempi, se l’orientamento omosessuale è meglio compreso dalla comunità e dalle famiglie, l’orientamento asessuale è una questione che moltɜ genitori non conoscono e non capiscono”.

Sono parole che avremmo voluto sentire da psichiatrɜ terapeutɜ, sociologɜ italianɜ, in maniera così chiara e priva di equivoci. E invece le troviamo su un giornale vietnamita, con un medico di Hanoi che dice chiaro e tondo che l’asessualità non è una malattia.

“Moltɜ genitori pensano che il genere ‘anormale’ sia causato da influenze esterne, da amicɜ e film. Tuttavia, questi sono tutti stati che sono sempre esistiti saldamente “nascosti” all’interno delə bambinə e gradualmente rivelati quando lə bambinə entra nella pubertà. Le persone asessuali spesso si identificano come asessuali quando entrano nella pubertà, all’inizio di una relazione romantica o dopo aver vissuto diverse relazioni amorose “, ha affermato il dottor Loan.

Segue poi un glossario con le definizioni corrette di genere, di orientamento sessuale e romantico, e di asessualità.

E conclude: “Per la medicina attuale, l’asessualità non è una malattia, quindi non c’è bisogno di usare farmaci per curarla. Le persone asessuali non sono malate, sono solo diverse nell’orientamento sessuale. Pertanto, genitori e parenti dovrebbero rispettarlɜ e trattarlɜ come persone, evitando pressioni che possono causare danni psicologici”. Semmai lɜ genitori “possono rivolgersi a espertɜ in tematiche di genere per supporto e consulenza sull’informazione scientifica per se stessi e per lɜ loro figlɜ adolescenti per alleviare l’ansia e lo stress, e per evitare di fare pressione sulɜ bambinɜ. Queste pressioni negative possono influenzare la psicologia delɜ bambini e delɜ genitori “.

Qualcunə disse una volta, “c’è un giudice a Berlino”. A noi verrebbe da aggiungere, “c’è un medico ad Hanoi”.

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