Grazie di cuore, Giorgia Meloni

Onorevole Giorgia Meloni

in quanto persona asessuale, attivista per la stessa causa asessuale, e membro di una (piccola) associazione a tematica, appunto, asessuale, vorrei ringraziarla per avere ricordato il nostro orientamento alla presidente della Commissione Europea che lo aveva “dimenticato”, mentre mandava il consueto, banale, tweet pieno di buoni sentimenti alla “comunità Lgbti”, che si fosse dimenticata alcune identità.

Di nuovo, grazie per avere ricordato a certi circoli chiusi del folle pensiero unico dell’inclusione e dell’accoglienza che esistono, al loro interno, le persone asessuali, troppo spesso trattate come “l’ultima novità”, o come qualcosa di “esotico”.

Finalmente abbiamo trovato un riconoscimento ed una sponda politica che possa far valere le nostre ragioni, lontani dalla sinistra ideologica!

Detto questo, vorrei approfittare di questo suo interessamento alla nostra causa e cercare dei punti di vista in comune, e delle azioni da potere intraprendere.

Da laico ed antifascista, non ho nessuna preclusione verso alcun partito o movimento politico, soprattutto quando vengono così incontro alle ragioni della comunità alla quale appartengo anche soltanto per dimostrare a quei circoli che le tematiche che chiedono pari diritti e dignità per tutte le persone, senza considerare il loro orientamento sessuale o la loro identità di genere.

E non ci sono soltanto io, ovviamente. La comunità asessuale è estremamente variegata, così variegata che non basterebbero le lettere dell’alfabeto, per ricordare a quella burocrate di Bruxelles che si è dimenticata qualcosa.

Siamo uomini, donne, persone transgender e non binarie, aromantici e poliamorosi, agender e questioning. Ma siamo anche impiegati, gelatai, parrucchieri, operai, cuochi, studenti,  artisti, commessi, camionisti e disoccupati.

Siamo, cioè, le persone che lei potrebbe avere a fianco in ogni momento della giornata. Fa meno “strano” parlare di studenti e parrucchieri invece che di “asessuali”, vero? E, pensi, che ci sono persone che fanno parte di questi “strani” orientamenti che fanno tanto ridere quando si elencano, che votano per il suo partito.

Alcuni di noi, addirittura, sono cosiddette “seconde generazioni”, odioso termine con il quale la sinistra globalista vorrebbe indicare i figli degli immigrati e convince la gente che questi siano, in realtà, a tutti gli effetti italiani e che vorrebbero essere considerati come tali.

Le risparmio l’uso dell’asterisco “neutralizzare” i termini. Capisco la sua buona volontà, ma capisco anche che ci sia un limite a tutto, in particolar modo, quando si va a parlare di identità di genere.

E proprio su questo argomento, tempo che possano essere necessari diversi dibattiti. Almeno quelli che potrebbero bastare affinché lei, o chi le gestisce l’account Twitter, possa non usare più il termine “cisgender” così, terribilmente, alla cazzo di cane.

Un saluto

Alessandro

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