Donne asessuali in India e sesso matrimoniale obbligatorio

Il “whitewashing1”, attività purtroppo piuttosto comune quando si vanno ad esplorare le narrative attorno all’universo Lgbt+, colpisce in maniera analoga anche la parte ace di quel mondo.

Quando si parla di persone asessuali, si parla per lo più di persone occidentali, bianche, spesso appartenenti alla middle class, quasi esclusivamente anglofone.

Ma cosa significa per una donna essere asessuale in India?

Si tratta, soprattutto nelle zone lontane dai grandi centri, di una società molto patriarcale, dove le donne devono seguire strette regole che vengono tramandate di generazione in generazione, come e cosa mangiare, cosa devono indossare e come devono comportarsi.

La donna non viene vista come una persona che ha desideri sessuali, ma che deve essere ipersessuale per il marito.

Perciò viene visto come “normale” il fatto di non avere attrazione sessuale (fuori dal matrimonio), e, dato il valore che viene dato alla verginità (femminile), queste spesso capiscono dopo il matrimonio di non essere interessate alla questione.

Il risultato porta alla violenza domestica, allo stupro ed alle cosiddette terapie riparative. La Corte Suprema indiana, nel 2014 dichiarò che “se una moglie non permette al proprio partner di fare sesso per molto tempo senza che ci sia una valida ragione, è abuso psicologico”.

La legge indiana dichiara, inoltre che i rapporti sessuali tra un uomo e sua moglie, se questa ha superato i quindici anni di età non sono da considerarsi stupro.

La questione dello stupro matrimoniale, e del sesso obbligatorio dopo il matrimonio viola i diritti delle donne in generale, ma in modo pesante quelli delle donne asessuali, che vedono in questo una vita sessuale “attiva” obbligatoria.

Fare coming out, poi, è quasi impossibile. Vengono date a queste donne informazioni errate, come quella di negare che l’asessualità esista. E le donne asessuali che sono “out” sono spesso vittima di molestie e offese, anche soltanto per parlare della comunità asessuale.

La scorsa settimana, la dottoressa Pragati Singh è stata inserita dalla BBC nella lista delle 100 donne dell’anno 2019. Pragati Singh, per venire incontro alle donne indiane asessuali ha creato Indian Aces, una comunità ace locale, per far nascere relazioni non sessuali.

1 In questo caso, il termine whitewashing, che appartiene all’industria cinematografica, significa voler cercare una sorta di “taglia unica” nel delineare l’aspetto e i bisogni di una comunità, di solito basata sull’esperienza delle comunità caucasiche americane, senza tenere conto delle diversità culturali.

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