I giovani “fanno meno sesso” e “si masturbano di più”? O forse, adesso, lo possono dire?

In realtà, non è la prima statistica del genere, ma una ricerca fatta da Kate Julian per The Atlantic, mostra come siano cambiate le abitudini riguardo al sesso, soprattutto per le generazioni più giovani, rispetto a quelle di qualche decennio fa.

Innanzitutto, gli adolescenti e post adolescenti di oggi, scopano meno dei loro genitori. E questo accade nonostante abbiano accesso ad una quantità praticamente infinita di materiale per adulti, oltre che ad app come Grindr e Tinder.

Per essere precisi, nelle scuole superiori americane, il numero di studenti che hanno avuto rapporti sessuali è sceso dal 54% al 40% nel giro di 26 anni, dal 1991 al 2017.

Mentre i dati che riguardano gli adulti in generale parlano di una “media” di rapporti sessuali per anno che è scesa da 62 a 54 dalla fine degli anni ‘90 ad oggi.

Non si deve pensare che i giovani americani (ma probabilmente vale lo stesso anche da questo lato dell’Atlantico) abbiano deciso di vivere una vita casta: sono semplicemente più maturi e vivono la loro sessualità in modo più consapevole.

Ad esempio, e questa cosa ci riguarda in pieno come comunità, l’asessualità viene vista oggi, quasi da tutti, come un vero e proprio orientamento sessuale. Un quarto di secolo fa, era una malattia, qualcosa da nascondere e da curare, (per quanto lo sia ancora per qualcuno, in Italia).

E, parlando di qualcosa da nascondere, sono abbastanza chiare le statistiche che riguardano la masturbazione. Il 54% degli uomini adulti americani, dichiara di masturbarsi almeno una volta per settimana. Nel 1991 il dato era di meno della metà. In realtà, pochi, molti pochi avrebbero ammesso di masturbarsi una volta superati i 15 anni.

Per non parlare del dato delle donne: è triplicato fino al 26%. E, opinione personale, continuano ad essere poche.

Le donne nel 1991 non si masturbavano? Figuriamoci, certo che lo facevano, ma non lo dicevano neanche sotto tortura, soprattutto se un uomo lo potesse essere venuto a sapere!

Anche la tecnologia, ed il modo diverso di fare acquisti ha portato ad un incremento della vendita dei giocattoli erotici. Se 25 anni fa poteva essere difficile, per una ragazza, farsi vedere mentre entrava in un sexy shop per acquistare un vibratore (o per acquistare una rivista dalla quale poteva ordinare un vibratore), oggi, questi oggetti sono in vendita su Amazon. Arriva in una scatola chiusa come migliaia di altre scatole di Amazon. E puoi andare a prenderlo alla Posta. Potrebbe essere un libro, per quello che si vede…

Altri taboo sono caduti in questi anni: il 30% delle donne intervistate ammette di provare dolore durante la penetrazione vaginale. Il 72% prova dolore durante quella anale.

Come l’obbligo di fare sesso è venuto meno in questo periodo, stiamo assistendo, finalmente (nonostante alcune patetiche -ma pericolose- campagne per favorire la natalità che ricordano molto un Paese con i treni sempre in orario) alla fine del dogma della famiglia. Negli Stati Uniti, il 60% degli adulti sotto i 35 anni vive da single, senza una relazione stabile tradizionale.

Semplicemente, in questi anni sono nati modi diversi di vivere la propria affettività (si pensi alle relazioni di non monogamia etica, che non hanno più bisogno di essere nascoste), la propria sessualità (si pensi a noi asessuali che siamo sempre meno portati a vergognarci di esserlo) e la propria vita, uscendo dall’obbligo della famiglia, dal mito del sesso coniugale, dall’eventuale diversivo delle corna, o del rivolgersi a una schiava nigeriana per un po’ di sesso a basso costo (per l’uomo)

In Italia, Paese dove, purtroppo, il moralismo cattolico ha ancora molta presa, questi elementi continuano a sopravvivere, ma, come abbiamo visto per le unioni tra persone dello stesso sesso (impensabili nel 1991, non più un problema, per i più giovani, oggi), è solo una questione di tempo.

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