Le donne, le STEM e la NASA
L’11 Febbraio è la “Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza”. Istituita nel 2015 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e patrocinata dall’UNESCO, essa è un’occasione, “per aumentare la consapevolezza e sensibilizzare l’opinione pubblica verso le disparità di genere nel campo delle cosiddette STEM (acronimo inglese per Science, Technology, Engineering, Mathematics) e il libero accesso di donne e ragazze alla ricerca”.
Le parole del Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, fanno capire quanto sia necessaria questa giornata di riflessione e di stimolo sul riconoscimento delle donne nelle scienze: “Oggi, solo una ogni tre ricercatori d’ingegneria al mondo è una donna. Barriere strutturali e sociali impediscono alle donne e alle ragazze di entrare e progredire nella scienza. La pandemia da COVID-19 ha ulteriormente aggravato le ineguaglianze di genere, dalla chiusura delle scuole ad un aumento di violenza e a un sempre maggior carico di cure in casa. Questa ineguaglianza sta privando il nostro mondo di un enorme talento e forza di innovazione inespresse. Abbiamo bisogno delle prospettive femminili per assicurarci che la scienza e la tecnologia funzionino per tutti”.
Ebbene, quest’anno, la ricorrenza sembra essere stata funestata da una notizia sconcertante. Secondo più pagine d’informazione indipendenti, la NASA, agenzia spaziale statunitense, starebbe attuando l’ordine governativo di rimuovere dai suoi siti web riferimenti alle donne in posizioni di leadership. Un documento, inviato il 22 gennaio ai dipendenti, avrebbe ordinato la cancellazione di specifiche menzioni relative a diversità, equità, programmi di inclusione (DEIA), gruppi/persone sottorappresentate, giustizia ambientale e “qualsiasi cosa che miri specificamente alle donne (donne in posizioni di leadership, ecc.)”. In seguito a ciò, i siti web della NASA starebbero cambiando in modo preoccupante, omettendo importanti traguardi nella storia dell’agenzia spaziale.
Ad esempio, SpaceNews, pubblicazione specializzata in notizie economiche e politiche nel settore dell’aerospazio e delle comunicazioni satellitari, riporta che un “articolo del 2023 dell’ufficio storico della NASA sulla classe di astronauti della NASA del 1978, che includeva le prime donne astronaute nere e asiatico-americane, era accessibile fino al 25 gennaio, ma ha restituito messaggi di errore dal 29 gennaio. (…) Non è chiaro perché questo articolo non sia più disponibile, poiché altri sul programma Shuttle e sui suoi astronauti rimangono online, sebbene facciano un riferimento fugace alla diversità”.
Secondo 404 Media, parole come “inclusivo” sarebbero state cambiate in “equo”, mentre la parola “inclusione” sarebbe stata omessa del tutto dalle pagine della NASA.
Il sito Wired riferisce che la biografia dell’astronoma e ingegnera spaziale Rose D.F. sarebbe stata cancellata dal sito della NASA. Lo scorso 6 Febbraio, era stata la stessa interessata a segnalare l’accaduto sul suo profilo Threads. Nell’intervista a Wired, spiega che, ricoverata in ospedale per una polmonite, aveva ricevuto un messaggio da un insegnante, il quale, volendo mostrare la biografia ai suoi studenti, si era accorto che essa non c’era più. L’astronoma chiarisce anche che la NASA “si è sempre distinta, impegnandosi a riconoscere il valore delle donne nella scienza (…) Evidentemente, questo comportamento è parte di un problema più grande”.
Cancellare qualcun* da Internet, oggigiorno, significa cancellarl* dalla Storia, perché diventa molto arduo tramandare quanto ha fatto. Che senso hanno, allora, gli eventi legati alla “Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza”? Sono forse inutili e dispendiosi? No: bisogna proteggere l’ovvio, perché esso non diventi talmente scontato, da non essere più così ovvio. Inseguire i propri sogni è faticoso; ci sarà sempre chi metterà i bastoni tra le ruote; spesso, gli ostacoli sembreranno soverchianti. Ma vale sempre la pena seguire i propri interessi, le proprie passioni. Vale sempre la pena ribellarsi a un sistema ingiusto, anche continuando a realizzare i propri sogni malgrado le avversità.