Democratici ma senza esagerare

Quando la discriminazione arriva da chi si presenta come un paladino della libertà.

E’ innegabile che viviamo in un periodo storico in cui le nostre battaglie vengono considerate prive di senso, e non solo da chi ci aspettiamo che lo faccia.

Mi è sempre risultato difficile capire l’atteggiamento di quanti, dichiarandosi liberali, democratici e difensori dell’Occidente (usano il maiuscolo come se fosse sacro) contro ogni oscurantismo, che naturalmente viene sempre da fuori, vanno poi a riproporre schemi mentali e ragionamenti che piacerebbero molto ai famosi oscurantisti anti occidentali nemici della società aperta ecc. Ma lo fanno in maniera democratica e liberale, eh.

Quanto risulta credibile chi giustamente fa propria la battaglia contro il regime russo in quanto liberticida e omofobo , magari riportando i dati sulla persecuzione dell’associazionismo queer o sulla transfobia di stato, e poi di fronte a uno striscione di un pride italiano con il nostro acronimo per esteso fa battute del tipo “ma cosa è questo codice fiscale?”, o “non ho capito che cavolo vuol dire la A”? A mio avviso risulta molto poco credibile.

Una volta su X un utente che seguivo per la sua meritoria opera di informazione sulla Russia ha fatto una battuta orrenda sui peli delle donne, commentando un manifesto di Non una di meno. “Sarebbe questa la liberazione femminile, non radersi le ascelle? Bene, ma non lamentatevi se poi nessuno vi vuole”. E sotto commenti e faccine che ridono, molti da parte di donne. Ora, io non vorrei dirlo, ma queste battute, se battute si possono chiamare, piacerebbero davvero tanto a Putin, ai talebani e a Khamenei. Ho provato a farlo notare all’autore di questa perla, ma senza alcun risultato.

Nella nostra battaglia quotidiana come attivisti Ace ne incontriamo a migliaia di persone che ci invalidano, ci sfottono, fanno le battute. Non è una novità. Quello che fa riflettere è che alcune di queste persone lo fanno essendo però convinte di essere liberali, democratiche, inclusive. Siamo noi che esageriamo, con questa asessualità, questo non binarismo, sti discorsi strani.

C’era una vignetta che ho visto anni fa, non ricordo se fosse di Altan o di altri, in cui un tipo diceva: “ Mai stato razzista io, sono loro che sono negri.”

Ecco.

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