Come al solito asessuali dimenticati e medicalizzati

L’attivista britannica per la visibilità ed i diritti delle persone asessuali Yasmin Benoit ha raccontato che durante l’università a Edimburgo prima degli esami si era rivolta a unǝ psicologǝ per lo stress e quando lei aveva detto di essere asessuale questo/a aveva chiesto se fosse lì per “superare questo problema”.

Yasmin Benoit ha poi dichiarato che questo l’ha convinta a chiudere con il medico in quanto aveva avuto una corretta informazione sull’ asessualità e si sentiva a suo agio e validata nella sua esperienza.

L’attivista si batte da tempo per far inserire dalle autorità britanniche l’asessualità tra gli orientamenti per i quali sono vietate le cosiddette “terapie riparative” che danneggiano tuttǝ.

Purtroppo è così per molte persone che rientrano nello spettro aspec perché questi episodi avvengono negli studi di molti professionisti più o meno in buonafede ma non tuttə abbiamo la stessa fortuna di avere avuto un’informazione corretta e la possibilità pratica di cambiare medico.

Le “terapie riparative” sono quelle pratiche messe in atto in ambito sanitario, familiare, comunitario o religioso per cambiare l’orientamento sessuale o l’identità di genere di una persona.

Questo riguarda tutta la comunità queer ma ha un impatto anche sulla vita delle persone asessuali descrive Benoit parlando di una donna che si era rivolta un medico per un dolore pelvico che però ha ipotizzato ci fossero dei “problemi psicologici connessi al sesso” e ha così suggerito di correggere la sua asessualità mandandola da una terapeuta che ne era fortunatamente a conoscenza e l’ha indirizzata invece da un medico per dei problemi fisici.

Secondo l’indagine del National LGBT survey del 2018, il più grande sondaggio fatto in UK sull’esperienza delle persone queer somministrato a 108.000 persone, le persone asessuali hanno il 10% di probabilità in più di avere una proposta o di sottoporsi a una terapia riparativa.

Benoit nel rapporto Stonewall del 2023 sull’esperienza delle persone aspec in UK parla di come le persone ace vengano patologizzate dal sistema sanitario prescrivendo loro farmaci per aumentare la libido e terapie psicologiche che le fanno sentire “rotte” per il loro orientamento.

L’asessualità in Tasmania, in Australia e nello stato di New York è stata protetta da delle leggi mentre questo non avviene nel Regno Unito.

Non essendo riconosciuta dall’UK Equality Act 2010 non può avere incentivi per l’educazione sessuale, per legiferare nei crimini di odio e per implementare politiche in inclusione sul posto di lavoro.

Nel 2018 ci fu un tentativo del governo conservatore di vietare le terapie di conversione e ora il governo laburista si è impegnato in questo senso.

Nel 2017 la British Association for Counselling and Psychotherapy ha pubblicato un memorandum d’intesa (MoU) che promuove il divieto delle terapie riparative.

Nel loro memorandum si chiedeva espressamente che l’asessualità fosse chiaramente inclusa nel divieto, così come quella per le persone bisessuali, intersessuali e non-binarie, perché “le terapie riparative sono immorali, potenzialmente dannose e non supportate da prove”. 

La Ban Conversion Therapy Coalition, così come Stonewall, ha apertamente sostenuto l’inclusione delle persone asessuali nel divieto di queste pratiche. 

Questa battaglia conclude non può essere vinta da solǝ.

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