Scriviamolo sui muri: le persone asessuali esistono. Per una stampa con “deficit di informazione”

Quando ho letto l’articolo sulle persone appartenenti allo spettro asessuale, scritto da Elvira Seminara per l’Espresso ho riguardato la data. Poi l’ho riguardata di nuovo. Poi ho controllato su internet. Poco ci mancava che uscissi di casa per comprare davvero l’Espresso per vedere se riportasse effettivamente la data 2024.

O forse sono in uno di quei film dove sono tornato indietro nel tempo riparando un tostapane. 

Basta cazzate. Articolo. La data è esatta, rassegniamoci (1).

Perché l’articolo di Seminara per l’Espresso rientra nel tipico filone dell’articolo di costume della stampa italiana quando si parla di asessualità: non solo è un articolo di merda, ma è anche merda vecchia. 

La base è “andiamo un po’ a vedere cosa sono queste cose nuove che ci sono adesso”. Ma sì: facciamoci una risata, vediamo come è cambiato il mondo negli ultimi 50 anni.

Seminara scrive che “c’è una cosa, sappiate, che rende singolare tutto questo, stavo per dire imbarazzante: il demisexual fa parte, in tutte le mappe sul tema, della categoria asexual, quasi a intendere che se hai bisogno di connessione emotiva e intellettuale, e non sei del tutto indiscriminato e libero nell’approccio sessuale, come accade invece, per dire, ai nostri amatissimi gatti e cani, hai un deficit di sessualità. C’è pure una bandiera per dirlo, dove nel grigio dell’asessualità (greysexual) si muovono a graduarla il viola e il rosa, e la vedremo sventolare il 6 aprile, per l’International Asexuality Day, giornata nata nel 2021 per «promuovere una campagna mondiale di informazione, celebrazione e solidarietà riguardo all’intero spettro dell’Asessualità”. Cito solo questa parte: per il resto, rimando all’articolo.

Domande:

1) Perché usa i termini inglesi? Da lustri usiamo termini come “demisessuale”, “asessuale” eccetera.

2) Ha paragonato chi ha rapporti esclusivamente fuori da una relazione, a delle bestie (con rispetto dovuto alle bestie)? Ho letto bene? Stiamo scherzando, vero?

3) Non abbiamo nessun deficit di sessualità. Ripeti con noi: non abbiamo nessun deficit di sessualità, anche perché uno studente (svogliato) di psicologia, potrebbe affermare che non esiste un “deficit di sessualità”. Dio santo, ci sono delle persone dietro alle “sigle buffe”, e ci sono delle famiglie, ancora dietro. Informarsi prima di sparare a cazzo su un giornale come l’Espresso? Non un blog amatoriale, non una pagina Instagram.

4) Sì: c’è pure una bandiera. Dal 2010

5) Non c’è il rosa sulla bandiera ace. Non c’è mai stato. Sono nero-grigio-bianco-viola. Tanto meno su quella demi. Ci fu un problemino di stampa anni fa in qualche remota provincia cinese, che il mercato globale e soprattutto ebay hanno fatto diffondere a livello planetario. Problema risolto.

Per il resto ci sono i classici: cita il sito di Aven come riferimento (2) e ci dice che esiste anche una sezione italiana. Grazie dell’informazione.

Ma esistono ad oggi associazioni e gruppi di persone asessuali, in Italia. Le bandiere asessuali marciano a non so neanche più quanti pride. Le Arcigay (chi più, chi meno, chi bene, chi male) si occupano delle persone asessuali.

Carrodibuoi, nel suo piccolo, fa parte di un comitato pride dal 2017, e ne appoggia altri in giro per l’Italia. Senza dimenticare che la nostra associazione ha anche recentemente varcato i Sacri Confini, recandosi all’estero per parlare di asessualità. E’ vero che eravamo a Lugano, ma almeno, nella lontana Svizzera, la stampa perde tempo a chiedere informazioni a chi fa attivismo. Per dire, come sono strani all’estero.

Per il resto, sempre la solita merda vecchia. Sono 15 anni che leggo che “esiste questa nuova moda”, ma a breve le bandiere ace con la striscia sbagliata saranno roba da modernariato. Sono 15 anni che “adesso ci sono anche questi”, che “chi sono questi strani”, che “ma non siamo un po’ tutti così”?

Sono 15 anni che qualche giornalista, in Italia, si sveglia e non sa che cazzo scrivere per la sua rubrica di costume. E improvvisa un articolo sulle persone asessuali dopo dieci minuti di ricerca su Internet. Che si scuoce la pasta, e non si può mica perdere tempo a fare informazione.

Seminara dice che “ci salverà la coppia” (nota: le persone asessuali, possono stare anche in coppia) e che rimarranno solo le scritte sui muri. Me ne viene in mente una, diversa da quella del titolo e rivolta alla giornalista. Ma in associazione mi dicono che sarei volgare.

Perché siamo un’associazione. Una vera. Con presidente e tutto. Pensa un po’ come si sono organizzate, nel frattempo, queste stranezze…

Note

1 Google non mi sta aiutando: è “rassegnamoci” o “rassegniamoci”? O proprio non si dice e ho qualche “deficit di grammatica”?

2 Aven è tuttora un riferimento, ma è come dire “spegni il giradischi” a un ragazzino che sta ascoltando la musica sullo smartphone: una generazione intera di persone ace è cresciuta lontano dal sito di Aven.

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