Violenza di genere e persone Ace.

Il tema delle violenze sessuali e di genere sulle persone di orientamento asessuale è poco discusso, e soggetto a invisibilizzazione, come il più vasto tema dell’afobia e delle discriminazioni sulle persone Ace in quanto tali.

In motivi sono almeno due. In primo luogo la scarsa informazione sull’orientamento asessuale, trattato dai mezzi di comunicazione mainstream come qualcosa a metà strada fra una moda e un disturbo psichico, e in secondo luogo una certa riluttanza, anche da parte di settori minoritari ma rumorosi della comunità queer, a considerare le violenze e le discriminazioni verso le persone Ace come un fenomeno con caratteristiche proprie, diverso dalla misoginia o dall’omofobia, a cui si cerca invece di ricondurle.

Nel caso delle violenze sulle donne, se è vero che la misoginia e il patriarcato hanno un ruolo preponderante, è vero anche che le donne di orientamento asessuale o nello spettro sono particolarmente esposte proprio a causa della loro doppia appartenenza, di genere e di orientamento. Ciò è confermato dai dati forniti dall’Ace Community Survey Summary Report, una vasta indagine conoscitiva recentemente pubblicata, che raccoglie le risposte di persone Ace a una serie di domande su vari aspetti della loro vita.

Una sezione di questo report è dedicata alle violenze e ai comportamenti sessuali non consensuali subiti da persone Ace, e prende in considerazione tre categorie di violenze sessuali: stupro, coercizione sessuale, contatto sessuale non consensuale. Le risposte sono state classificate per genere e età delle persone partecipanti. L’analisi dei dati mostra una realtà finora sottovalutata, ma che bisognerebbe prendere seriamente in considerazione. Le donne e le persone non binarie Ace che hanno subito una qualche forma di violenza sessuale sono circa il 60% del totale intervistato, percentuale più alta rispetto a quella delle donne di ogni orientamento vittime di violenza(dati NISVS relativi agli Usa), che è del 54%.

Questo primo dato mostra come l’orientamento asessuale renda le donne Ace ancora più esposte alla violenza sessuale e di genere, ed è confermato dal dato sulle violenze subite dagli uomini Ace, che ha numeri molto più bassi (16% degli uomini Ace ha subito uno stupro), ma decisamente più alti della media degli uomini di ogni orientamento che hanno dichiarato di avere subito uno stupro (3,8% secondo i dati NISVS). Da questi dati si può desumere come il fatto di essere asessuali o nello spettro esponga di per sé a comportamenti sessuali non consensuali, rischio che aumenta considerevolmente se si aggiungono variabili di genere. 

Le donne e le persone non binarie Ace sono quindi esposte al rischio di violenza sessuale non solo in quanto donne o persone enby, ma anche in considerazione del  loro orientamento. 

In questa situazione gioca anche la concezione dominante della vita di coppia, che è costruita in gran parte attorno all’idea della necessità e imprescindibilità delle relazioni sessuali, quasi un “diritto del coniuge”, che nella pratica si traduce spesso in una minimizzazione della gravità dei comportamenti coercitivi e non consensuali all’interno della coppia. L’insufficiente informazione ed educazione sessuale e affettiva porta il senso comune a considerare normali comportamenti violenti, e questo, in base alle dinamiche delle nostre società maschiliste, penalizza in gran parte le donne e , per i motivi che abbiamo visto, le donne Ace in particolar modo.

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