Grazie per la “A”. Ma che vuol dire “afobia”?

Oggi stavo cazzeggiando amabilmente sui social in ufficio, cercando di evitare di compiere qualsiasi delle mansioni per le quali, sembra strano, ricevo del denaro in cambio e, da attivista in via di pensionamento, mi sono ricordato che, essendo il 17 maggio, è la giornata mondiale “contro l’omofobia”.

La mia reazione è stata “cazzo, è il 17”. Quindi mi sono messo a cercare sui social qualche ispirazione per non far vedere che mi ero platealmente dimenticato dell’appuntamento.

La descrizione della giornata, in realtà, sarebbe più lunga, ma non tutti i profili che mi sono passati sotto occhio (non ho nessuna voglia di mettermi a fare una ricerca approfondita, non se ne parla proprio) riportano la stessa dicitura, visto che alcune identità sono incluse o escluse.

La parte interessante è che alcuni di quei profili (e non dico quali neanche se mi ricattate che non faccio un cazzo sul lavoro) inserivano anche l’afobia tra le forme di discriminazione.

In questo momento è sempre più faticoso fare intendere al mondo Lgbtqi(a)+ che esiste un mondo asessuale, e che è parte del movimento e non una curiosità da invitare una volta l’anno in associazione a spiegare “cosa è l’asessualità”, quindi ben venga l’inclusione dell’afobia.

Ho solo una domanda, che vorrei porre alle persone che hanno messo la “A” nella sigla: potreste spiegarci cosa è l’afobia?

Come si manifesta? È una sorta di omofobia, ma che riguarda le persone asessuali, e si coniuga più o meno nello stesso modo? Quali aspetti della vita di una persona asessuale vengono colpiti? Quali sono le difficoltà di una persona sessuale?

Non oggi. Per oggi, grazie sinceramente per la “A”, ma nell’arco dei prossimi 364 giorni, non sarebbe male spiegarlo. Perché l’afobia è una cosa che esiste, ma spesso non si sa cosa possa essere. 

Spiegare cosa siano le “fobie” che abbiamo elencato oggi, potrebbe servire a capire che si tratta di cose diverse, e che il solo termine “omofobia” esclude una serie di comportamenti.

Nota 1: Un profilo, effettivamente, ha fatto un buon lavoro spiegando cosa è l’afobia, si tratta di Orgoglio Bisessuale. In collaborazione con Rete Lettera A.

Nota 2: Bella la campagna di Arcigay “… e in Parlamento applaudono”. Uno slogan che ha un gusto antico, quel bel sapore di mortadella nella scheda elettorale che si era un po’ perso. 

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi