Possibili segni di asessualità, parte terza.

Questo è il terzo di una serie di tre post riguardanti i possibili segni di asessualità. Gli argomenti discussi qui non intendono essere una sorta di lista della spesa per capire se si è asessuali, quindi va benissimo non identificarsi o riconoscersi in qualsiasi o ognuno di questi. Sono semplicemente esperienze che ho visto emergere in modo ripetuto quando persone asessuali parlano delle proprie vite.

Il primo post riguardava i pensieri che avreste potuto avere riguardo a voi stess* e alla vostra identità, il secondo post riguardava pensieri su sesso e attività sessuali. Oggi invece vorrei parlare di pensieri avuti riguardo altre persone e situazioni non strettamente collegate al sesso.

 

Non avete mai avuto il desiderio di saltare addosso a qualcuno.

Questo è uno dei modi più comuni in cui le persone scoprono di essere asessuali. A un certo punto nelle loro vite si guardano intorno e si rendono conto che le altre persone dicono cose come questa e le intendono davvero. Il fatto che totalmente all’improvviso una persona ne guardi un’altra, spesso completamente estranea, e pensi “Vorrei farci sesso!” e questo in alcuni casi accada davvero, potrebbe essere visto da alcune persone asessuali come estremamente bizzarro. Perché qualcuno dovrebbe fare una cosa del genere? L’intero pensiero è così diverso dal modo in cui loro guardano la stessa scena che potrebbe essere impossibile per loro interpretare queste azioni come qualcosa che abbia senso. Per alcune persone asessuali il pensiero “Vorrei fare sesso con questa persona” potrebbe sembrare così estemporaneo e inaspettato da essere paragonabile al pensiero “Mi piacerebbe prendere questa persona, dipingerla di blu, coprirla di rami e ballare intorno a lei in cerchio per tutta la notte”.

 

Non hai la sensazione che qualcuno sia attraente. Forse carino, forse bello, ma non attraente.

Alcune persone asessuali non sentono una connessione con la parola “attraente” e altre che descrivono la desiderabilità sessuale di una persona. Siamo capaci di giudicare e classificare la bellezza in senso soggettivo su una scala da brutto a carino. Possiamo avere la sensazione che alcune persone siano carine. Ma “attraente” è una parola che alcune persone asessuali evitano. Non si tratta di non capire cosa significhi, riusciamo di solito a guardare una persona e capire se gli altri potrebbero classificarla come attraente, semplicemente noi non la percepiamo così. Quando altre persone usano parole come attraente potrebbe darsi che sentiamo qualche forma di istintivo allarme accendersi nelle loro menti e che la parola non sia semplicemente un sinonimo o sottocategoria di aggettivi come carino o bello. La parola significa di più, per loro, di visivamente attraente, c’è qualcosa dietro legato a una risposta fisiologica che li porta a scegliere attraente rispetto a carino e noi non sperimentiamo la stessa sensazione.

Inoltre anche la parola sexy non rientra nel nostro campo di comprensione intuitiva.

 

Pensavi che chiunque altro facesse finta di essere interessato al sesso.

Molte persone asessuali descrivono di avere una visione del sesso che richiama un po’ la storia de ‘I vestiti nuovi dell’imperatore’. Chiunque altro semplicemente fa finta che a loro il sesso piaccia perché a tutti sembra piacere e nessuno vuole essere l’unica persona ad alzarsi in piedi e dire ad alta voce “A me in realtà non interessa”. In quest’ottica una cultura in cui il sesso è visto come parte centrale della vita rafforza il conformismo. Questa visione spesso emerge negli anni dell’adolescenza. Gli amici di una persona asessuale iniziano a parlare di ragazzi e ragazze ma la persona in questione non sente ancora nessuna attrazione. La pubertà mette fuori gioco diverse persone in tempi e modi diversi quindi all’inizio una persona asessuale potrebbe semplicemente pensare di non essere ancora arrivata al punto di provare attrazione sessuale. Ma man mano che il tempo passa si renderà conto che non sarà mai interessata al sesso. Questo potrebbe portare a pensieri come “Non mi è mai interessato il sesso quindi forse non interessa veramente a nessun’altro, semplicemente fingono”. E questo ci porta a…

 

Semplicemente hai sempre fatto finta che il sesso ti interessasse.

A volte alcune persone asessuali si sentono sotto pressione al punto da far finta di essere interessate al sesso per sentirsi parte di qualcosa. Tutti i tuoi amici sembrano coinvolti in conversazioni su cosa a loro piacerebbe fare e con chi ma tu non ti senti in quel modo rispetto ad altre persone, quindi semplicemente sorridi e annuisci finché non ti chiedono “Ma a te, chi piace?” e tu balbetti qualcosa su Johnny o Sally non perché ti interessi davvero uno di loro ma perché sembrano opzioni accettabili da usare per nascondere come ti senti veramente, perché se dicessi ai tuoi amici la verità si metterebbero a ridere e penserebbero che sei una persona davvero strana. Quindi le tue bugie vanno avanti. Alla fine potresti anche finire in una relazione e…

 

Hai fatto finta che ti piacesse il sesso così la persona con cui sei in relazione non avrebbe pensato che non la amassi.

Per molte persone l’amore e il sesso sono indistricabilmente collegati. Un rifiuto sessuale è preso come un rifiuto della persona nella sua interezza, un segno di non amore più che semplicemente un’indicazione del fatto che il proprio partner non ha alcun interesse per questa attività. Questo può essere una dura prova per le persone asessuali in una relazione. Una persona asessuale può essere davvero profondamente, pazzamente e infinitamente innamorata ma senza alcun desiderio di fare sesso. Si teme che se si facesse sapere ai nostri partner come ci si sente il nostro amore verrebbe messo in dubbio e come risultato finale la relazione verrebbe distrutta. “Se mi amassi davvero, vorresti fare sesso con me”. È perfino possibile che una persona asessuale provi piacere nel sesso ma sia spaventata nel far sapere al proprio partner di non trovarlo sessualmente attraente, quindi mette in scena una falsa attrazione sessuale dicendo cose come “Sei così sexy/mi ecciti così tanto” quando davvero non è questo il caso. Il sesso non è amore e l’amore non è sesso. È possibile amare qualcuno da cui non si è sessualmente attratt*, è possibile fare sesso in modo piacevole anche senza essere sessualmente attratt* dalla persona che ci coinvolge sentimentalmente.

 

Le conversazioni sul sesso non sono interessanti.

Amici e colleghi di lavoro amano parlare di sesso, di cosa hanno fatto in situazioni sessuali, cosa apprezzerebbero fare e cosa hanno sentito da altre persone. Parlano di addii al celibato e notti di sesso. Parlano di persone che trovano attraenti, quanto le trovano attraenti e perché. Fanno commenti suggestivi riguardo la persona che consegna le pizze, chi sta in cassa al supermercato o chi serve loro un pasto al ristorante. E a te non può importare di meno tutto questo. Se parlano di altre persone per esempio dicendo quanto sia sexy il cameriere o quanto sia invitante il corriere ci sono buone probabilità che tu non te ne accorga nemmeno. Se parlano di feste o di nottate di sesso ci sono buone possibilità che tu non abbia esperienze simili da introdurre nella discussione. Semplicemente ammutolisci e ti distrai quando iniziano a parlare di queste cose e lasci che la conversazione vada avanti. A volte le persone possono notare il tuo silenzio e pensare che la conversazione ti offenda ma non si tratta sempre di questo, semplicemente hai smesso di parlare perché non hai nessuno stimolo a farlo, nessun commento da fare, nessuna domanda. Non è questione di bigottismo, semplicemente non te ne frega niente.

 

Spesso trovi che le scene di sesso nei libri, tv o film siano fuori luogo o noiose.

Stai guardando un film quando improvvisamente i protagonisti iniziano a fare sesso senza motivo: fast forward.

Stai leggendo un libro dove all’improvviso si inizia a parlare di seni e fluidi d’amore: prossimo capitolo.

Forse è anche una sensazione di repulsione quella che provi ma non si tratta sempre di questo, più spesso ti chiedi “Perché lo fanno? A che serve? Torniamo alla trama per favore!!”.

Molte volte l’incontro sessuale è imperdonabilmente forzato, a volte puoi perfino immaginare che gli scrittori si incontrino con i loro editori o produttori e che venga loro detto “Dai, aggiungi qualche scena di sesso per aumentare le vendite” e loro semplicemente scelgono a caso nomi di personaggi tirando a sorte per decidere chi prenderà parte alla scena.

 

La cattiva recitazione e le storie squallide dei porno ti danno davvero fastidio perché, dopotutto, qual è il senso di guardare un film se non è bello?

<<Andiamo, se questa cosa fosse successa nella vita reale il dottore sarebbe stato arrestato. Quel tizio è un attore tremendo. È come se non gli fosse nemmeno mai importato di guardare il copione. E non fatemi iniziare a parlare di quel set e di quanto sembri economico. Questo dovrebbe essere lo studio di un medico. Dov’è l’attrezzo per misurare la pressione? Il lettino con le salviette di carta? Suvvia, è uno scenario non realistico e davvero economico. Dovrebbe anche essere un ambiente sterile. E che succede ora? Perché lei sta gemendo? Lui non è neanche vicino a lei…cosa dovrebbe succedere adesso? Lei oltretutto continua a guardare direttamente in camera e quel tipo continua a passare davanti all’obiettivo. Il regista non ha parlato della scena insieme agli attori? Perché sto guardando questa schifezza?

 

Hai la sensazione che il sesso venga spontaneo a chiunque altro. Ma tu invece devi rifletterci.

Guardi le altre persone e loro sembrano capire istintivamente il sesso e come inserirsi nel gioco. Il tuo partner ci si rapporta senza sforzo mentre per te il sesso risulta più come un tentativo mal coreografato di dare una stretta di mano segreta che nessuno ti ha insegnato e che dovrebbe risultare in un’espressione spontanea di intimità. È come se chiunque altro forse andato a qualche sorta di corso intensivo e adesso sapesse ogni cosa sul sesso mentre tu ti devi rimettere in pari con il lavoro. E anche così c’è sempre qualche segreto che tutti sembrano conoscere, la chiave per avere una visione d’insieme, e tu sai che non lo capirai mai, non importa quanto duramente ci provi.

 

Se tu avessi la possibilità di avere un incontro sessuale senza legami, senza rimpianti e senza conseguenze dovresti comunque rifletterci su.

Immagina questa situazione. La persona X, molto attraente, ti compare davanti e propone “Facciamo sesso, ne hai voglia?”. Per molte persone la risposta è immediata ed è si. Per altre è “Non posso, sono fidanzat*”. Per te si tratta più che altro di un “Non saprei. È venerdì, c’è il mio film preferito in tv. Potrei registrarlo ma ho aspettato tutto il giorno il momento di spalmarmi sul divano per guardarlo”.

 

Non prendi mai l’iniziativa a livello sessuale.

il sesso non ti dispiace, il tuo partner ti piace. Solo che non ci pensi mai, non ti viene in mente. Di conseguenza non pensi mai “Mi piacerebbe fare sesso proprio adesso. Vado a vedere se il mio partner ne ha voglia”. Questo può causare problemi nella relazione. La persona che sta con te potrebbe avere la sensazione di dover fare sempre tutto il lavoro e potrebbe anche iniziare a pensare che la tua mancanza di iniziativa sia indicativa del fatto che non la ami davvero.

 

Non capisci quando le persone stanno flirtando anche se sei tu la persona che sta flirtando.

Ho visto questa discussione venire fuori in discorsi di persone asessuali più volte. È successo anche a me e sono caduto dalle nuvole. Mi hanno detto che sono bravo a flirtare anche se io avevo semplicemente intenzione di avere una normale conversazione. Quando qualcuno flirta con me non lo noto e probabilmente se lo notassi non saprei come reagire. Solo ore dopo quando ripenso alla conversazione avuta realizzo che stava succedendo qualcosa di strano. Una volta ero in vacanza, in un parco, facendo foto con la mia macchina fotografica. Una donna ha attaccato bottone facendo domande sulla macchina e dicendo di essere anche lei una fotografa. Abbiamo parlato per qualche minuto e poi ho continuato a passeggiare. Tornando alla mia macchina le sono passato vicino e l’ho sentita lamentarsi ad alta voce con un’amica “Dove sono finiti tutti i bravi ragazzi di questa città?”. Ero letteralmente nello stato accanto quando ho capito che forse lei non era davvero interessata alla mia macchina fotografica.

 

Questa è la terza parte di un articolo. Qui si possono trovare la prima e la seconda.

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