Quando l’informazione diventa pessima
Il sito urbanpost.it ci spiega in un articolo “cosa sia davvero” l’asessualità.
Non mancando, ormai, risorse in rete, anche in italiano, l’articolo è un condensato dei peggiori errori nel definire l’asessualità, dal dire che “asessuale è chi è privo di desiderio sessuale”, anziché di attrazione sessuale verso tutti i generi, (tecnicamente ci passa un chilometro) al dire che gli asessuali “non hanno voglia di approfondire”, fino a questa frase “conoscono insomma l’appartenenza, la gelosia, l’attrazione e la delusione, ma senza alcuno “scambio di fluidi”.
Il tono dell’articolo è l’ennesimo “ehi, ragazzi, sentite che ridere: adesso ci sono anche questi che non trombano”, tono che poteva essere giustificato con l’ignoranza fino a qualche anno fa, ma che, dopo anni di informazione, di studi e di risorse, può essere spiegato solo con una completa malafede di chi ha scritto il pezzo. Onestamente, un articolo così non lo leggevamo da anni. Ultimamente, anzi, con alti e bassi, c’è stato un aumento della qualità dell’informazione in materia.
Secondo l’articolo, inoltre, gli asessuali sarebbero “ferratissimi sulle sfumature di amore romantico, al punto da aver suddiviso il loro orientamento”, negando quindi che possa esistere (per tutti) un’attrazione romantica ben separata da quella sessuale, che per la stragrande maggioranza dei casi coincidono nell’obiettivo, nel nostro no.
L’autore (o, più probabilmente l’autrice, essendo un blog che si definisce al femminile), tocca poi il fondo nell’ultima frase (riportata fedelmente tramite rigoroso copia-incolla):
“Da diversi mesi non avete più voglia di fare l’amore? Lei ha comprato un vestitino leopardato (complimenti per la classe N.d.r) vedo-non vedo-purtroppo vedo che mette in mostra rotoli e smagliature e tu non riesci ad eccitarti neanche con voli pindarici degni di Leonardo? Preliminare per lui significa farsi trovare nudo con una candelina sul tavolo e Barry White sullo sfondo? La verità non è che siete asessuali o “frigidi” ma che forse dovete cambiare partner. Oppure, e questa opzione ci piace di più, dare uno scossone alla vostra vita di coppia”.
C’è poco da dire. Anzi: ci sarebbe da dire molto, ma sarebbero ingiurie e bestemmie. La malafede dell’autrice è lampante, specialmente nell’ultima frase.
Sarebbe bastato un messaggio sulla pagina Facebook, se le fosse interessato sapere qualcosa sul serio, o un giro sulle decine di blog e di pagine informative che ci sono in italiano e in inglese, sull’argomento.
Si vuole far passare l’idea che l’asessuale sia una persona “particolare”, parte di una setta che pensa addirittura di avere qualcosa così strano come un orientamento romantico, una stranezza.
Ma soprattutto, si sostiene che la mancanza di attrazione sessuale, non sia un orientamento da prendere sul serio, ma qualcosa da poter spiegare, da poter denigrare e da poter risolvere.
Di questo tipo di “informazione”, ovviamente, non ne abbiamo bisogno.