“Asessuati “- un problema di linguaggio –

Dite la verità. Quando vi trovate a caratteri cubitali la parola “asessuati” in un articolo che scrive dell’asessualità qualcosa si rompe ed è probabilmente la vostra pazienza che si frantuma.

ma perché molti si sbagliano? Cosa li porta a commettere tale atrocità linguistica?

probabilmente ci sono molti fattori scatenanti e il primo che vi riporterò sarà quello che vi sconvolgerà più di tutti:

  1. Sbaglio di traduzione da Italiano a americano. Il fattore più inquietante, ed è quello che spaventa di più, è che suddetta traduzione era riportata nel DSM-V. Chi ha fatto la traduzione non è uno sciocco ma un esperto e l’utilizzo di un termine in maniera così erronea  su un manuale così importante è un segno di poca informazione da parte della comunità medica.
  2. In ambito medico, molte volte, i sessuologi e psicologi non hanno effettivamente cognizione di ciò che è effettivamente L’asessualità. Si arriva così ai fraintendimenti più grandi e ai tentativi di patologizzazione. Personalmente ho conosciuto degli psicologi che hanno cercato di guarire, o di sminuire il mio essere “asessuat*” provocando in me lo sconcerto
  3.  Attenzione mediatica frettolosa. Molti articoli di giornale trattano l’orientamento Asessuale come “una nuova moda”, molte persone che scrivono sull’argomento trattano con superficialità la cosa e lanciano con fare molto sbrigativo opinioni personali su un orientamento che non hanno appreso appieno
  4. Asessuati è anche un’offesa acefobica. L’offesa per eccellenza per chi non intende capire un orientamento ormai riconosciuto. Molti di noi asessuali si sono ritrovati davanti alla “persona simpatica” di turno che con fare di scherno ci ha canzonato pubblicamente: “Ma com’è che sei tu? Ah… Asessuato”. E via con le risate.
  5. Cattiva informazione. Più che altro questo punto è collegato con il punto 3. A causa dell’attenzione mediatica sbagliata arrivano, in Avenit forum o sulla pagina facebook, persone completamente disinformate che utilizzano impropriamente la parola. Non è una questione di acefobia ma di disinformazione, che è ugualmente una peste dilagante e soprattutto negli ultimi tempi, ugualmente lesiva per la comunità Avenit e le persone asessuali.

Sembra una cosa da nulla. Molti pensano che alla fine è una questione di uno sbaglio linguistico a non è così. Da un cattivo uso del linguaggio si arriva ad una cattiva informazione e da quest’ultima il passo con la non comprensione è breve. Dal linguaggio usato si può avere una esatta concezione della nostra società, è lo specchio che la riflette e se non ci riflettiamo bene prima di usarlo possiamo creare dei falsi miti e degli stereotipi lesivi.

Federica T

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