Dom Aseksualov, una “casa” virtuale per gli asessuali russi

Vkontakte, il social network “made in Russia”, ospita, al momento, circa 320 gruppi che riguardano l’asessualità. Il gruppo Dom Aseksualov (la Casa degli Asessuali) è di gran lunga il più numeroso, con oltre 5000 iscritti.

“Sono state create diverse comunità, negli ultimi tempi –spiega Anastasia, una delle amministratrici, in un’intervista al sito welkermedia- La società ha fatto diventare l’asessualità una moda, e io credo che questa cosa sia molto discutibile”.

Dopo una fase iniziale nella quale c’era molta cooperazione tra i membri, adesso, prosegue Anastasia, “le cose sono cambiate, ognuno vuole imporre la sua opinione, e ci sono conflitti tra asessuali ed antisessuali”.

La maggior parte delle richieste ultimamente arrivano da persone molto giovani, tra gli 11 ed i 16 anni, ma queste non vengono accettate. La comunità viene però invasa da uomini più anziani che la inondano di materiale come immagini pornografiche. “Dobbiamo stare molto attenti a quello che succede”

“L’idea che sta dietro al sito, rimane la stessa: creare uno spazio dove le persone potessero chiacchierare, fare amicizia e, magari, trovare anche l’anima gemella. La nostra missione non è cambiata, stiamo cercando di unire le persone che abbiano una particolarità in comune (gli asessuali), o una scelta (gli antisessuali)”. Nota: probabilmente, qui la traduzione in inglese dell’originale russo chiama “antisessuali” le persone caste e non coloro che hanno una repulsione verso il sesso.

Esistono rubriche per “fare amicizia”, sia per gli “eteroasessuali” che per gli “omoasessuali”.

Considerando quella che è la situazione in Russia, e quella che è la cultura machista dominante in questo momento nel Paese, molti asessuali non si accettano per quello che sono. “la maggior parte di loro –conclude Anastasia- vorrebbe essere normale. Ma l’atteggiamento delle persone verso l’asessualità, lascia molto a desiderare. Un sacco di gente non sa di questo fenomeno ed anche se ne sono a conoscenza, non ci credono comunque. Per alcuni è piuttosto difficile capire che qualcuno può essere diverso dagli altri. In ogni modo, veniamo accettati meglio degli omosessuali. Come illuminare le persone sull’asessualità? C’è un sacco di lavoro da fare. Per esempio alle persone dovrebbe essere insegnato a pensare per se stesse, a riflettere sulle vere ragioni di questo fenomeno, ed evitare di imporre i loro idee e i loro valori come l’unico dogma”.

Altra nota: le parole messe in bocca ad Anastasia le ho tradotte quanto più possibile letteralmente. Non so perché abbia evitato di parlare dell'”elefante nella stanza”, cioé i diritti delle persone non cis-etero in Russia, se non passandoci solo vicino, né so come la pensi in materia. Quando lei dice che gli asex “vorrebbero essere normali”, è stato usato quel termine nell’articolo originale. E lo stesso quando chiama l’asessualità un “fenomeno” anziché un orientamento. Ci possono essere migliaia di ragioni per aver usato questi termini, tra i quali, potrebbe essere possibile che l’intervista originale sia stata concessa direttamente in inglese, quindi non nella sua lingua madre, e di conseguenza con una “povertà” di vocaboli a disposizione. O siano stati usati dal traduttore dal russo all’inglese. Non possiamo saperlo. Al momento di scrivere, io non so quale sia l’esatta condizione degli asex in Russia. Le uniche cose che posso dire è che il fatto che gli asessuali abbiano una loro “casa” non può che renderci tutti felici. Ma se, e sottolineo se, fossero l’unica minoranza sessuale a potercela avere, la cosa mi farebbe un po’ vergognare di appartenervi.

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