L’interrogatorio per le asessuali in India

In che senso non vuoi sposarti?

Il matrimonio e la maternità sono le cose che ti completeranno come donna. Come puoi soltanto pensare di non voler avere figli?

Cosa vorresti dire che l’adozione è un’alternativa? L’adozione non è un’alternativa per niente!

E alla tua famiglia non ci pensi? Come faremo ad essere rispettati da questa società se nostra figlia è una non-sessuale?

Cosa dirà la gente di noi?

“Provate a vivere nel sud dell’India -scrive sul sito UGC Youth Ki Awaaz, la giovane Bhuvana Chowdary- ad essere una donna indipendente che sta per avvicinarsi alla fatidica soglia dei 24 anni (quando cominciano a diventare pesanti le pressioni per farti sposare) ed a non essere a proprio agio con l’idea del matrimonio, soprattutto nella parte che vuole che il matrimonio sia consumato, e sentirete questo interrogatorio da parte di vostra madre molto spesso. Soprattutto, leggerete nei suoi occhi il terrore di quell’ultima domanda: cosa dirà la gente di noi?”

“Se, per qualche miracolo, esci viva dall’interrogatorio, allora vuol dire che hai vinto”, ma lì comincia il ricatto morale, dove alle domande solite si aggiunge “perché ci stai facendo questo?”

Arrivati a questo punto, secondo quello che ci dice la ragazza, una discreta quantità di asessuali, si arrende, ma coloro che dicono “io non posso continuare a vivere se devo far finta di essere quello che non sono”, semplicemente, vengono rinnegati, semplicemente per non avere neanche provato a vivere una vita da eterosessuale.

“Poche persone sanno cosa siano gli asessuali. E quando lo vengono a sapere, dicono che si tratta di una fase, o che siamo troppo giovani per capire certe cose”.

Evidentemente troppo giovani per capire il proprio orientamento sessuale, ma grandi abbastanza per mettere al mondo un nuovo essere umano.

La comunità asessuale indiana sta diventando, in ogni modo, molto vivace, anche se sembra più localizzata a Delhi, nel nord del Paese.