12 Settembre 2025
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Zimbabwe: semaforo verde per i diritti delle persone intersex

In Zimbabwe è partito un processo di riforma che mira a riconoscere e tutelare i diritti delle persone intersex. Una svolta significativa, soprattutto se si considera che appena due anni fa la Corte Suprema del Kenya aveva autorizzato la registrazione delle associazioni di persone intersex e, nel 2024, aveva riconosciuto ufficialmente “intersex” come “terzo genere”.

Secondo il Ministero della Giustizia, la riforma si inserisce nel quadro degli obiettivi di sviluppo nazionale fissati al 2030, ispirati al principio di “non lasciare indietro nessuno”. L’annuncio è stato accolto positivamente dalle organizzazioni per i diritti civili, per quanto gli attivisti aspettino resistenze da parte della parte più conservatrice della società.

Questo passaggio è visto come un’opportunità per aprire un dibattito più ampio sul riconoscimento dei diritti LGBTQIA+. “Il riconoscimento dei diritti intersex potrebbe aprire la strada a ulteriori discussioni e riforme riguardanti i nostri diritti sociali in Zimbabwe”, ha dichiarato al Washington Blade Q Bee Chihera-Meki, donna trans e direttrice programmi di Trans and Intersex Rising Zimbabwe.

Chihera-Meki ammette che “esiste la paura che vengano introdotte leggi più restrittive e preoccupazioni per la sicurezza della comunità LGBTQ”, ma ha ribadito la speranza che la riforma sia “un passo verso il riconoscimento dei diritti LGBTQ”.

“Stiamo guardando con fiducia -aggiunge un secondo attivista- ai prossimi incontri che renderanno questa promessa realtà. In sintesi, lo Zimbabwe, mantenendo l’impegno di proteggere i diritti umani, garantire sviluppo e inclusione per tutte le persone e riconoscere le vite trans e intersex, compie un passo avanti. Questa iniziativa contribuirà anche allo sviluppo del paese e all’investimento nel nostro capitale umano, che deve includere tutte le persone”.

Anche dalle istituzioni sono arrivati segnali di apertura. I media hanno riportato il sostegno del presidente Emmerson Mnangagwa, ritenuto cruciale per individuare i vuoti normativi e garantire la piena protezione dei diritti delle persone intersex.

Vimbai Nyemba, segretaria permanente del Ministero della Giustizia, Affari Legali e Parlamentari, ha dichiarato che il governo ha accolto le raccomandazioni emerse dal Universal Periodic Review del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, impegnandosi a proteggere le persone intersex da pratiche mediche non consensuali e da altre violazioni.

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