Asessuali in Lussemburgo. Alla ricerca della visibilità, contro disinformazione e pregiudizi
In Lussemburgo, le persone sullo spettro asessuale stanno costruendo spazi di visibilità e supporto, spesso in risposta a forme di invalidazione che persistono anche all’interno della comunità LGBTQIA+.
Nonostante l’asessualità sia parte integrante dello spettro queer, molte persone asessuali segnalano esperienze di marginalizzazione simili a quelle che le persone gay o lesbiche hanno affrontato decenni fa. Amandine, attivista e membro del centro Cigale di Lussemburgo città, sottolinea come sia stato disarmante sentire affermazioni come “è solo una fase” o “non hai ancora incontrato la persona giusta”, provenienti da altri individui queer. “Come lesbica, è stato un déjà-vu. Le stesse frasi che mi venivano dette da adolescente, ora me le sento ripetere come persona asessuale,” racconta.
Il centro Cigale (Centre d’Information Gaies et Lesbiennes – Centro d’informazione Gay e Lesbico) è uno dei pochi spazi in Lussemburgo che facilita l’incontro tra persone asessuali. Tania, Orion e Beáta vi hanno trovato un contesto sicuro dove poter discutere liberamente di orientamenti che spesso restano invisibili anche negli ambienti queer.
La disinformazione non è l’unico ostacolo: come ha spiegato Tania, il vivere da single o l’esprimere forme relazionali non convenzionali può tradursi in svantaggi concreti, come maggiori difficoltà nell’accesso al mercato immobiliare o nella progettazione familiare.
Un ulteriore punto di discussione riguarda l’intersezione con la neurodivergenza. Maud Théobald, vicedirettrice del Cigale, osserva una ricorrenza significativa di identità asessuali e aromantiche tra persone autistiche nel gruppo di supporto. “L’autismo spesso comporta una critica implicita delle norme sociali e relazionali, il che può facilitare il riconoscimento di sé come asessuali o aromantici,” spiega Théobald. È però fondamentale evitare ogni semplificazione: non tutti gli asessuali sono neurodivergenti, né la neurodivergenza implica orientamenti specifici.
In un contesto dove la comunità LGBTQIA+ è ancora in fase di decostruzione di certi modelli normativi, il vissuto delle persone asessuali in Lussemburgo mostra quanto lavoro resti da fare – anche dentro gli spazi che si dichiarano inclusivi.
Fonte: Rtl.lu